Ho prodotto con l’aiuto del coach una proposta di valore che, incredibilmente, nel giro di qualche giorno si è trasformata in un contratto firmato, infatti subito dopo aver presentato la proposta di valore, il cliente ha voluto firmare immediatamente il contratto completo.
Questa è stata una bomba!
L'impegno economico del corso non diventa una spesa, ma un investimento
Margherita Mattiussi –
Architetta e titolare dello studio
Architetto e Musicista, friulana di nascita dal 1982. Cresciuta sulle colline del Tagliamento, ma sempre curiosa di conoscere altri mondi.
Ha viaggiato, studiato a Venezia e per un periodo ha anche vissuto in Galles.
Ha sempre sognato di vivere delle sue due grandi passioni e nel tempo ha imparato che affinché i sogni diventino realtà non basta desiderare, bensì ci vogliono obiettivi, azione e determinazione.
Questa sua indole al contempo creativa e sognatrice, ma anche razionale e bisognosa di ordine concreto, abita proprio nei due mondi che ha scelto: la Musica, linguaggio emozionale universale ma riconducibile a numeri e proporzioni, e l’Architettura, vera commistione di pensiero creativo e applicazione tecnica.
Dal suo animo flessibile non possono che nascere contaminazioni musicali ed architetture mai uguali a se stesse, ispirate ogni volta da un diverso contesto e dalla persona che ha di fronte.
Ho aperto il mio studio fisico a Codroipo, dopo averne avuto uno a Udine, e prima ancora in provincia (sempre di Udine). Mi occupo principalmente di progettazione residenziale e seguo anche i lavori in cantiere, quindi anche come direttore dei lavori, fino alla progettazione d’interni. Diciamo che seguo interamente il cliente nel percorso, da zero fino alla casa finita.
Ho cercato e trovato questo percorso perché mi trovavo in un momento professionale in cui sentivo il bisogno di un cambiamento.
Il momento paradossale in cui mi trovavo all’inizio di quest’anno era il fatto di aver coronato uno dei miei più grandi sogni, che era quello di aprire il mio studio fisico come lo volevo io, un luogo in cui potermi riconoscere e accogliere i miei clienti. Ma, nonostante avessi realizzato questo grande sogno, sentivo che c’era qualcosa di incompleto.
Era come se non sapessi bene in realtà chi ero e dove volevo andare, e sentivo di aver bisogno di aiuto. Anche perché questa scarsa chiarezza non mi permetteva di affrontare il lavoro in maniera altrettanto chiara. Se fino ad allora un approccio di tipo pratico ed empirico era andato più o meno bene, adesso mi rendevo conto che non potevo più aiutare me stessa da sola, ma avevo bisogno di un professionista che mi aiutasse a chiarire queste cose e a creare una strada, un percorso per costruire il futuro dello studio da quel momento in poi.
E come noi architetti pretendiamo che i nostri clienti si fidino di noi, è giusto che anche noi capiamo che ci sono dei professionisti che ci possono seguire in un percorso di organizzazione e gestione del nostro studio, ma anche per capire cosa possiamo e vogliamo diventare.
Ed è giusto che ci affidiamo a loro, perché per me, ad esempio, il percorso che ho fatto è stato sicuramente un punto di partenza e un volano. Da sola non avrei mai potuto ottenere i risultati e benefici che questo percorso mi ha dato, che sono stati praticamente immediati. Diciamo che già si sono rivelati e non ho dubbi che continueranno ad arrivare.
Un esempio concreto è che, dopo due ore di un incontro di coaching e un paio di giornate di lavoro da parte mia su tutto quello che era stato discusso in queste due ore, il risultato è stato produrre una proposta di valore che, incredibilmente, nel giro di qualche giorno si è trasformata in un contratto firmato. Subito dopo aver presentato la proposta di valore, il cliente ha voluto firmare immediatamente il contratto completo. Questa è stata una bomba.
Anzi, se posso aggiungere un consiglio ai colleghi che vogliono affrontare questo percorso, è di essere consapevoli che chiaramente non esistono bacchette magiche. Non basta un incontro per svoltare la vita, c’è bisogno della consapevolezza che affrontare questo percorso significa mettersi in gioco, significa impegnarsi.
Il mix tra la professionalità di Davide, che mi ha seguito, e la voglia di mettere in pratica e trasformare in azione quanto appreso, diventa veramente potente a livello esponenziale.
E tant’è che, una volta consapevoli di questo impegno, l’impegno economico del corso non diventa una spesa, ma un investimento.
I benefici sono stati molteplici, perché anche, ad esempio, il coaching fatto sulla Mission dello studio è ancora oggi fondamentale per me. Mi ha fatto capire cose di cui non ero consapevole, mi ha fatto riflettere sul perché faccio quello che faccio ogni giorno e su quale voglio che sia la strada del mio studio. Il beneficio è che io rileggo questo lavoro quotidianamente, e mi aiuta ad affrontare i piccoli problemi, a prendere decisioni. Mi aiuta ogni giorno nel lavoro quotidiano, proprio perché c’è un nocciolo che sono riuscita a tirar fuori grazie a Davide, che mi ha guidata.
Tutto ruota intorno a questo nocciolo che abbiamo tirato fuori, ed è una cosa che avevo tentato di fare da sola mille volte, ma senza questa guida professionale non ci sarei mai riuscita.
Il percorso è strutturato in sei appuntamenti di due ore ciascuno, distribuiti su diversi mesi, quindi sostanzialmente tra un incontro e l’altro c’era una pausa di circa 10 giorni, due settimane. Ho trovato questo molto efficace, perché in ogni coaching abbiamo affrontato un tema specifico e, per quanto due ore possano sembrare poche, in realtà i contenuti e gli spunti sono enormi e c’è bisogno di tempo fisiologico per digerirli, metabolizzarli e lavorarci sopra.
Come dicevo prima, c’è una parte di incontro, ma c’è poi una parte di lavoro dello studio stesso che deve essere fatto e che fa crescere il valore a livello esponenziale. Il fatto di avere del tempo tra un incontro e l’altro l’ho trovato estremamente efficace, anche perché mi sono stati dati dei compiti per casa, che sono stati fondamentali e parte assolutamente essenziale del lavoro e dei benefici che poi sono venuti fuori da questo lavoro.
Inoltre, per completare tutto questo, dopo ogni incontro, mi ascoltavo in auto o mentre camminavo le registrazioni dell’area riservata, che andavano a riprendere i concetti spiegati durante l’incontro. Questi ripassi erano utili per completare i concetti esplorati e per poi fare attenzione al lavoro autonomo.
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