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Come Renzo Piano è passato da 0 a 15 milioni come architetto

Renzo Piano è uno dei più celebri architetti al mondo, noto per la sua abilità nella progettazione di edifici pubblici, culturali, musei e centri per le arti.
Con oltre 140 progetti realizzati, Piano è uno degli architetti più redditizi al mondo con un reddito netto di €15 milioni.

Ma come ha iniziato a occuparsi di architettura?
Cosa lo ha ispirato e alla fine cosa lo ha portato al grande successo che ha ora?

In questo articolo analizzeremo gli inizi della sua storia.

Renzo Piano è cresciuto in una famiglia dove suo padre e suo nonno erano dei costruttori edili.

Da bambino, a Renzo piaceva stare nei pressi dei cantieri e vivere quell’esperienza in cui l’edificio prende forma come fosse una lenta magia.
All’età di 18 anni, Renzo Piano sapeva di voler diventare architetto.
Quando lo comunicò a suo padre questo gli chiese: “Perché vorresti essere un architetto quando potresti essere un impresario edile?”.

Costruire edifici era la tradizione di famiglia, ma Renzo era interessato anche al processo di creazione e invenzione.
Fu così che decise di dedicarsi all’architettura.
Dopo la laurea lavorò per suo padre e successivamente ampliò le sue competenze tecniche e progettuali, diventando anche stagista per Louis Kahn.

Questi furono tutti piccoli trampolini di lancio per la sua futura carriera, che lo portò a lavorare con materiali leggeri come la fibra di vetro.
Nel 1970, dopo aver vinto il suo primo concorso internazionale, ebbe modo di progettare il padiglione dell’industria italiana per l’Expo 70 di Osaka, in Giappone.

Questo fu il punto di svolta nella sua carriera, che lo portò a collaborare con Richard Rogers e ad aprire insieme uno studio.

Assieme hanno collaborato a numerosi progetti di successo, tra cui il primo, il Centre Georges Pompidou a Parigi, un museo d’arte moderna e contemporanea famoso per la sua struttura colorata e i tubi esterni.

Questo progetto ha attirato molta attenzione e critiche, ma alla fine si è dimostrato un grande successo.
Da quel momento, la carriera di Renzo Piano è decollata e ha continuato a lavorare su importanti progetti in tutto il mondo.

Tra questi si annoverano l’Auditorium Parco della Musica a Roma, il Museo d’Arte Moderna Whitney a New York, la Shard a Londra, l’aeroporto di Kansai a Osaka e il Centro Botín a Santander.

Renzo Piano è noto per il suo approccio sostenibile all’architettura e alla progettazione, ha sempre creato edifici che siano in armonia con l’ambiente circostante.

Il suo lavoro si distingue per l’uso di materiali leggeri, spesso ispirati dalla natura, e per l’attenzione ai dettagli e alla funzionalità.
Ma il successo di Renzo Piano non si limita solo alla sua attività di architetto. Egli è anche impegnato in molte attività filantropiche, soprattutto attraverso la sua fondazione, la Renzo Piano Building Workshop Foundation, che sostiene l’istruzione e la ricerca nell’ambito dell’architettura.

Inoltre, nel 2017 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica italiana per i suoi contributi all’arte e alla cultura.
In sintesi, Renzo Piano è uno degli architetti più famosi e influenti al mondo, con una carriera di successo che ha inizio nella sua famiglia di impresari edili e si è sviluppata attraverso il duro lavoro e la dedizione.

Qual è la morale di questa storia?

Non tutti gli architetti possono avere il talento, la capacità, la perseveranza e, ammettiamolo, quel pizzico di buona sorte di Renzo Piano.

Ma tutti noi possiamo ripensare la nostra attività in funzione di obiettivi chiari, scritti nero su bianco, ed un piano d’azione che ci permetta di raggiungerli.

Non aver una destinazione professionale significa non aver nessuna possibilità di raggiungerla!

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