Indice
- Non sottovalutare nessun dettaglio
- L’attenzione ai dettagli come chiave per il successo in architettura
- Grandi esempi di successo grazie ai dettagli
- Il concetto di Kaizen: miglioramento continuo
- L’impatto dei piccoli miglioramenti
- Il successo nel lungo periodo
- Conclusione: la procedura per il successo nella progettazione architettonica
Non sottovalutare nessun dettaglio
Quando osservi una persona di successo, pensa a un Archistar, ma anche a un architetto con un’ottima reputazione nel proprio territorio o titolare di uno studio d’eccellenza, noterai che i risultati che ottiene nascono dalla sua capacità di prestare attenzione alle piccole cose. Se chiedessi a centinaia di loro, ti direbbero la stessa cosa: il successo arriva dalla capacità di governare i dettagli di ogni progetto.
Di conseguenza, se stai cercando il successo nella tua carriera di architetto o progettista, è l’attenzione ai dettagli che ti porterà i risultati desiderati. È il continuo focus sulle piccole cose che ti condurrà al traguardo. Avrai sicuramente sentito il detto “il diavolo è nei dettagli”: sottolinea l’importanza a cogliere gli elementi misteriosi nascosti nelle piccole cose, quindi che i piani, anche se apparentemente perfetti, possono fallire se si trascurano i piccoli particolari.
Questa massima è particolarmente vera nel mondo dell’architettura. Pensiamo per un momento all’affermazione attribuita a Ludwig Mies van der Rohe: “Dio è nei dettagli”.
Questo principio ha un peso particolare quando si progettano edifici, spazi o infrastrutture.
La riuscita di un progetto non dipende solo dalla visione globale, ma dall’accuratezza con cui vengono gestiti i dettagli: l’illuminazione, i materiali, la funzionalità degli spazi, e persino come un edificio interagisce con l’ambiente circostante.
L’attenzione ai dettagli come chiave per il successo in architettura
Se vogliamo fare un parallelismo con il mondo sportivo, puoi notare che quasi sempre i vincitori della competizione non sono quelli che fanno una cosa in modo straordinario rispetto agli altri, ma quelli che riescono a gestire una miriade di piccoli dettagli (oltre che avere una o più componenti straordinarie).
Allo stesso modo, nella progettazione architettonica, non basta una grande idea: è l’esecuzione minuziosa che fa la differenza. Un edificio innovativo, una casa dal design impeccabile o uno spazio pubblico accattivante derivano da una serie di decisioni dettagliate che, sommate insieme, determinano il successo.
Noi aiutiamo gli studi di progettazione a prosperare proprio grazie a questa filosofia. Nel corso degli anni, abbiamo imparato che i progetti che ricevono i migliori feedback non sono quelli con le idee più stravaganti, ma quelli in cui ogni singolo dettaglio – dalla scelta dei materiali fino alla configurazione degli spazi – è stato curato con attenzione.
Ma questo ancora non basta, l’attenzione ai dettagli deve essere riportata in modo preciso anche alla relazione e gestione dei collaboratori e dei fornitori, oltre che ai clienti.
Si può fare il migliore lavoro tecnico del mondo, ma se non si cura la relazione con il cliente (dal primo incontro conoscitivo alla chiusura dei lavori), il rischio è non far vivere la migliore esperienza possibile al committente e di conseguenza non comprenderà appieno tutti i vantaggi e benefici di cui ha goduto.
Grandi esempi di successo grazie ai dettagli
Steve Jobs è stato famoso per la sua ossessiva attenzione ai dettagli: dai materiali utilizzati per i prodotti Apple, fino all’interfaccia utente e al packaging. Ma il mondo dell’architettura offre esempi ancora più diretti. Walt Disney, ad esempio, ha curato l’esperienza dei visitatori nei suoi parchi fin nei minimi particolari, dal design delle attrazioni, fino alla disposizione delle file d’attesa.
Nel nostro campo, un grande esempio è il lavoro di Norman Foster. Ogni suo progetto è caratterizzato da una meticolosa attenzione ai dettagli, che va ben oltre la pura estetica. Pensa al 30 St Mary Axe (il Gherkin) a Londra, dove la sua forma distintiva non è solo un capolavoro visivo, ma risponde anche a esigenze funzionali come l’efficienza energetica e la ventilazione naturale.
O ancora, Zaha Hadid, con le sue forme fluide e dinamiche. Le curve caratteristiche delle sue opere, come il MAXXI di Roma, sembrano solo il frutto di una creatività straordinaria, ma nascono da un lavoro ossessivo sui dettagli, sugli spazi e sui materiali.
In questi casi vediamo l’architettura, il risultato finale, ma ci sono tantissimi esempi (non famosi) di estrema attenzione ai dettagli, verso i committenti.
Ad esempio nel nostro percorso Archiskills affianchiamo i titolari dello studio a creare un processo comunicativo e di gestione del committente di come:
- presentare lo studio e sé stessi in modo efficace
- gestire l’appuntamento conoscitivo per comprendere cosa davvero cerca il cliente
- lasciare traccia oggettiva degli accordi, decisioni prese e prossimi passi
- creare una proposta impattante e di vero valore
- creare i report a fine di ogni incontro
- …
Tutto questo per non far sfuggire mai nessun dettaglio, che possa tornare indietro come un bumerang e rovinare un bellissimo progetto che stava andando a gonfie vele!
Il concetto di Kaizen: miglioramento continuo
Conosci il concetto di Kaizen?
È un principio centrale del Toyota Production System che si basa sul miglioramento continuo e costante. Questo principio si può applicare perfettamente all’architettura: migliorare giorno per giorno ogni piccolo dettaglio, dai processi di progettazione alle soluzioni costruttive, dalla gestione dello studio ai processi con i committenti porta a risultati straordinari.
Il Kaizen non implica grandi cambiamenti rivoluzionari, ma piuttosto il miglioramento continuo delle piccole cose. Questo concetto è applicabile a ogni livello dello studio, dal disegno tecnico fino alla fase di cantiere, e ancora prima dal primo incontro con il cliente alla consegna del lavoro concluso. Il miglioramento dell’1% quotidiano, anche nelle piccole fasi e decisioni, alla fine dell’anno si traduce in uno studio di architettura notevolmente migliore.
L’impatto dei piccoli miglioramenti
Immagina un aereo che decolla da Los Angeles diretto a New York e che corregge la sua rotta di solo l’1% verso sud-ovest subito dopo il decollo: invece di arrivare a New York, atterrerebbe a Virginia Beach, circa 250 miglia più a sud. Un piccolo cambiamento iniziale può generare un risultato radicalmente diverso.
Questo stesso principio si applica anche agli studi di progettazione architettonica. Migliorare un dettaglio oggi può sembrare insignificante, ma nel lungo termine può fare una differenza enorme nel risultato complessivo.
Il successo nel lungo periodo
Concentrarsi costantemente su piccoli miglioramenti è molto meno stressante che cercare di cambiare tutto in una volta. Muovere una montagna spaventa, ma spostare un sasso al giorno no. Applicando il metodo Kaizen nel tuo lavoro quotidiano, i risultati arriveranno senza bisogno di grandi sconvolgimenti.
In architettura, migliorare costantemente significa nella parte tecnica perfezionare ogni fase del progetto, dall’ideazione alla realizzazione. Ad esempio, puoi migliorare l’efficienza energetica di un edificio apportando piccole modifiche ai materiali, alle aperture o alla disposizione degli spazi.
Conclusione: la procedura per il successo nella progettazione architettonica
Il segreto per migliorare la tua attività non è trasformarla dall’oggi al domani, ma lavorare costantemente su piccoli miglioramenti. Anche il metodo di implementazione del Kaizen è strutturato in strati successivi: piccoli miglioramenti in ogni fase del progetto che, nel lungo periodo, portano a risultati sorprendenti.
Nelle riunioni con i tuoi collaboratori, prenditi del tempo per riflettere criticamente su cosa potrebbe essere migliorato. Quali piccoli dettagli potrebbero ottimizzare l’esperienza del cliente? Quali piccoli aggiustamenti possono ridurre gli sprechi di risorse o migliorare l’efficienza operativa?
Il segreto sta proprio nella cura dei dettagli. Solo così puoi trasformare il tuo studio di architettura in una realtà di successo nel lungo termine, con risultati concreti e tangibili che faranno la differenza nel tempo.
Pensa a George de Mestral, che inventò il velcro osservando la natura, o a Spencer Silver, che creò per caso l’adesivo dei Post-it. In entrambi i casi, la cura per i dettagli e la capacità di osservare hanno portato a soluzioni innovative e di successo.
Adotta questa filosofia anche nel tuo lavoro e vedrai che, passo dopo passo, il tuo studio di progettazione crescerà in modo costante e sostenibile.