Seguo Archistrategy sui social da un bel po’ di tempo, e ho sempre trovato molto interessanti gli spunti di riflessione che venivano proposti, poiché ti permettono di fermarti a pensare su tematiche sulle quali, secondo me, l’architetto non è propenso a riflettere.

Continuando a seguire i vari interventi sui social, sono arrivata a un punto in cui ho sentito il bisogno di una guida, in un momento in cui avevo bisogno di capire dove volevo andare con il mio studio, dopo varie esperienze in diversi campi. Sentivo che non riuscivo a fissarmi un obiettivo e a capire come raggiungerlo da sola, così ho deciso di iniziare questo percorso.

È stato molto interessante, anche se l’ho vissuto intensamente sotto certi punti di vista, poiché si toccano varie tematiche. Ogni studio affronta quotidianamente alcune di queste tematiche, ma non tutte, quindi ognuno trova il tema che più lo caratterizza o sul quale è più carente. Alcuni temi li ho sentiti molto anche dal punto di vista emotivo e personale, soprattutto riguardo alla comunicazione. 

Ho raggiunto la consapevolezza di avere delle carenze su alcune tematiche, e questo percorso mi ha stimolato ad affrontarle, anche se non sempre è semplice.

Ho lavorato molto sulla comunicazione, sul rapporto con il cliente, e anche su aspetti apparentemente banali come mandare una mail. 

Mi sono fermata a pensare cosa voglio dire in una mail, come scriverla, e questo ha migliorato anche l’approccio diretto con il cliente, come il primo messaggio di contatto, che per me ha fatto la differenza. Piccole cose che, messe insieme, hanno portato buoni risultati: sto firmando contratti che prima non avrei mai pensato di firmare. 

Ho acquisito una consapevolezza e sicurezza maggiori, che mi hanno portato a ottenere risultati.

Un’altra cosa che prima non facevo e che mi ha aiutato molto è pormi degli obiettivi. Prima del percorso, lavoravo senza sapere dove volevo arrivare, ma ora ho programmato obiettivi a lungo e a breve termine. Questo mi aiuta a mantenere sempre presente dove devo arrivare, anche trimestralmente, e secondo me fa la differenza.

I benefici di questo percorso includono una maggiore consapevolezza di sé stessi e delle proprie capacità, che spesso non consideriamo abbastanza. Questo aiuta a definire la mission e la vision dello studio, capire da dove si parte e dove si vuole arrivare, sfruttando al massimo la propria propensione.

La struttura del corso è ben organizzata, partendo dall’analisi della situazione iniziale e portandoti a riflettere sul percorso. 

Gli appuntamenti fissati ogni due settimane ti aiutano a lavorare e riflettere sulle tematiche trattate. 

Ho trovato molto utile la piattaforma, dove sono sviluppati i temi del corso con video, spunti, guide e domande che aiutano a fare chiarezza.

Consiglierei il percorso di Archistrategy a un collega perché affronta tematiche che nessuno ti insegna all’università, come l’architetto imprenditore. 

L’architetto deve essere in primis imprenditore di sé stesso, e su questo aspetto nessuno ti forma. È un supporto indispensabile per affrontare e gestire questi aspetti importanti nella libera professione.