Ho fatto vari incontri e tappe di formazione, e ho sempre pensato, durante questi anni, che non ci fosse niente di specifico per noi architetti. Perciò, ho apprezzato moltissimo questa verticalità e il calarsi nel nostro mondo con tutte le sue difficoltà e peculiarità. Questa formazione, almeno per me, è stata molto significativa. Anche se conoscevo già il 70% di ciò che abbiamo affrontato con Davide, quel 30% di novità è stato comunque enorme.

Corsi che ti danno il 30% di nuove nozioni sono già qualcosa di straordinario. Anche il 70% delle cose che già sapevo, purtroppo, nella routine quotidiana, tendiamo a dimenticarle. Non è come respirare, che è un’azione automatica, ma più come respirare bene, cosa che spesso non facciamo. Quindi, ogni tanto, è utile fermarsi e dire: ‘Cavolo, sto respirando male, devo ricominciare a farlo nel modo giusto’. Questo approccio mi ha dato molti stimoli e mi ha aiutato a riallinearmi con la parte bella del lavoro, rispetto alla routine che spesso ci trascina con i suoi problemi e complicazioni.

Quello che Davide mi ha dato in più sono stati degli stimoli per fare le cose in modo diverso e con una visione leggermente diversa. Non si può trascurare l’importanza del lavoro che abbiamo fatto sulla vision e sulla mission. L’unica nota che vorrei fare, che in realtà è un complimento, riguarda l’ultima tappa che abbiamo fatto, quella sulla leadership. In realtà, non era solo sulla leadership, ma anche sull’etica e su sè stessi. Era molto più profonda di come viene comunicata. All’inizio, pensavo fosse la solita roba sulla leadership, con piramidi e posizioni, ma in realtà si è rivelata essere qualcosa di molto più grande.

Sono stato spinto a cercare una soluzione come quella di Archistrategy perché è una formazione legata alla crescita personale, targettizzata sul ruolo dell’architetto e sulla gestione di uno studio d’architettura. Non avevo mai trovato nulla di simile. 

Avendo partecipato a diversi corsi di formazione sulla crescita personale e la vendita, questi erano sempre generici e applicati al mondo dell’imprenditoria. 

Il ruolo dell’architetto è sempre visto come una via di mezzo: non sei né un libero professionista puro, né un imprenditore completo. Avere un corso pensato per la nostra routine e per gli studi di medie dimensioni, tipici del tessuto italiano, è stato ciò che mi ha attratto a iniziare il percorso con Archistrategy.

Per quanto riguarda le parti che ho trovato più interessanti, credo che la forza del percorso stia proprio nel suo climax, un crescendo di intensità che ti fa desiderare di scoprire cosa accadrà nell’incontro successivo. 

Per me, l’ultima tappa è stata la più stimolante, ma in realtà è la conclusione di tutti gli altri incontri. Consiglierei questo percorso a un amico-collega, non a un collega generico, perché lo considero veramente molto importante. 

Noi architetti studiamo per diventare tali, ma quello che studiamo spesso non serve nella gestione quotidiana dello studio. Corsi come questo servono non solo per crescere, ma anche come una sorta di socio che ti guarda dall’esterno, aiutandoti a riallineare il tuo percorso.

Mi presento, sono Giacomo Ortensi, titolare dello studio Ossigeno Architetti. Il nostro è uno studio che spazia a 360° nel mondo dell’architettura; ci occupiamo di progettazione di interni, esterni e architettura in generale, con una matrice comune che è l’approccio sostenibile e naturale nella scelta dei materiali e nei processi che seguiamo. Lo studio è composto da me, titolare, e altri quattro architetti. Ci occupiamo di ristrutturazioni, nuovi edifici, gare e appalti pubblici.