Indice
- L’urgenza del tempo per gli architetti
- La produttività nel mondo dell’architettura
- Perché gli architetti faticano a essere produttivi
- La formula della disciplina per il successo del progetto
- Come aumentare la propria disciplina come architetti
- Conclusione: la disciplina come vantaggio competitivo
L’urgenza del tempo per gli architetti
Il tempo è la risorsa più preziosa nella vita, e questo vale ovviamente anche per un architetto. Ogni giorno chiamati a gestire progetti complessi, rispettare scadenze, coordinare team e garantire la soddisfazione del cliente. Eppure, nonostante questa consapevolezza, spesso il comportiamo è come se ci fosse tempo infinito davanti a noi.
Il risultato?
Il procrastinare sulle decisioni importanti o l’incapacità di dare priorità alle attività cruciali per il successo del progetto.
Per gli architetti, la gestione del tempo non è solo una questione di produttività: è il motore che guida la realizzazione di ogni progetto, dalla fase concettuale alla costruzione. Quando dedichiamo il nostro tempo alle attività giuste, i risultati non tardano ad arrivare.
Se non si è disciplinati nella gestione delle proprie risorse, compresa quella temporale, ci si ritrova con scadenze non rispettate e obiettivi mancati.
La produttività nel mondo dell’architettura
La produttività personale è una sfida costante per molti professionisti, ma per un architetto la capacità di rimanere produttivi è ancora più cruciale. Ogni progetto richiede attenzione ai dettagli, creatività e capacità di risolvere problemi complessi. Questo lavoro si snoda su diverse dimensioni: dallo sviluppo del concept, alla stesura dei disegni esecutivi, alla gestione del cantiere. Essere efficienti in tutte queste fasi richiede una disciplina rigorosa.
Molti architetti cadono nella trappola di pensare che non abbiano abbastanza tempo, ma la verità è che, molto spesso, questo è il risultato di una cattiva organizzazione. La disciplina e la capacità di gestire il proprio tempo sono fondamentali per eccellere in questo settore. Se riusciamo a focalizzarci sulle attività che contano davvero, i risultati diventano tangibili e i progetti filano lisci.
Perché gli architetti faticano a essere produttivi
La produttività personale degli architetti spesso viene ostacolata da diversi fattori. Uno dei più comuni è la procrastinazione, che deriva dal timore di affrontare il lavoro più complesso o stressante. A questo si aggiunge la mancanza di obiettivi ben definiti per ogni fase del progetto. Un obiettivo vago rende più difficile rimanere motivati e concentrati.
Un altro nemico della produttività è l’ambiente stesso in cui lavoriamo. Gli studi di architettura possono essere luoghi pieni di distrazioni: email, chiamate improvvise, vedere altri progetti aperti da gestire e la necessità di gestire emergenze quotidiane che distolgono l’attenzione dalle attività principali.
Infine, la pressione sociale o le aspettative dei clienti possono portare a decisioni che non sempre rispecchiano le nostre priorità professionali, ma piuttosto cercano di rispondere a richieste esterne, spesso non in linea con il nostro progetto di lungo termine.
La formula della disciplina per il successo del progetto
Steven Bartlett ha formulato una teoria della disciplina che può essere applicata perfettamente anche al mondo dell’architettura. La sua “formula della disciplina” afferma che la disciplina è il risultato della somma tra il valore dell’obiettivo e la ricompensa nel perseguirlo, meno il costo emotivo e psicologico del suo raggiungimento.
Nel nostro contesto, per rimanere disciplinati su un progetto architettonico dobbiamo:
- Percepire chiaramente il valore dell’obiettivo – che sia un concorso a cui partecipare, la realizzazione di un progetto o impostare attività di crescita dello studio
- Trovare gratificazione nel processo – fare in modo che ogni fase del lavoro sia coinvolgente e appagante, creando una routine che ci motivi a fare sempre del nostro meglio
- Ridurre lo stress e la fatica psicologica – spezzare il lavoro in piccoli obiettivi raggiungibili, evitando di essere sopraffatti dalla complessità del progetto
Come aumentare la propria disciplina come architetti
Ecco tre suggerimenti pratici per applicare la formula della disciplina nel mondo dell’architettura:
- Definire con chiarezza lo scopo dei progetti: Ogni progetto deve essere visto come un passo verso il raggiungimento di un obiettivo più grande. Chiediti perché è importante per te come architetto e come contribuisce alla tua crescita professionale.
- Rendere il processo gratificante: Trova piacere nelle piccole vittorie quotidiane. Che sia la risoluzione di un problema tecnico o la conclusione di una fase importante, celebra ogni progresso. Includere il team in questa dinamica aiuta a creare un ambiente collaborativo e positivo.
- Ridurre lo stress nelle fasi più complesse: Quando il lavoro diventa opprimente, spezzalo in compiti più piccoli e affrontali uno alla volta. La progettazione può sembrare un “elefante da mangiare”, ma affrontandola pezzo dopo pezzo, diventa più gestibile.
Conclusione: la disciplina come vantaggio competitivo
La disciplina è il vero vantaggio competitivo per un architetto. Non si tratta solo di essere i più creativi o i più tecnicamente preparati, ma di essere i più costanti e determinati nel perseguire i propri obiettivi. Come dice Warren Buffett: “Non serve essere il più bravo, serve solo essere il più disciplinato.”
Con una gestione efficace del proprio tempo e una disciplina ferrea, ogni architetto può raggiungere i propri obiettivi professionali con successo.